//ASSENZA DAI SOCIAL: UN’OCCASIONE PER RIFLETTERE

ASSENZA DAI SOCIAL: UN’OCCASIONE PER RIFLETTERE

di | 2021-10-13T12:51:00+02:00 13-10-2021 12:40|Alboscuole|0 Commenti
Qualche giorno fa i nostri computer, tablet ma soprattutto i cellulari, hanno smesso improvvisamente di funzionare. Blackout mondiale! La totale assenza di linea ci ha reso incapaci di scambiarci messaggi, foto o fare zapping tra le app che noi riteniamo più importanti. Gli occhi sempre fissi sullo schermo spento  non facevano altro che far aumentare quel senso di disperazione e frustrazione che ha pervaso tutti. Per più di sette ore, quasi la totalità degli italiani, si chiedeva a cosa fosse dovuto tutto ciò. E’ forse un segno di debolezza? O un processo lento verso il declino? Una cospirazione? Ma una volta tornata la linea a nessuno più è interessato conoscere la vera causa del disservizio: tutti dovevano recuperare il tempo perduto. Quando tutto è cominciato, passeggiavo sotto la pioggia in compagnia del mio ombrello ormai troppo fradicio, e passando tra le persone riuscivo ad ascoltare le loro conversazioni. Cosa dicevano? Tutti le stesse domande, senza nessuna risposta:<<Ma cosa succede? Ma perché non torna? Come farò adesso? Non so se posso farcela>>.  Così, tra una pozzanghera e l’altra, mi sono resa conto quanto l’essere umano sia dipendente da questi piccoli aggeggi e non vede più quello che lo circonda. Abituati a condividere tutto in rete anche le cose più insignificanti, a scambiarci messaggi vocali perché è più comodo (premere l’icona chiama o inviare semplici sms non va più di moda), non ci ha fatto un attimo riflettere e non è emerso nulla di positivo. La soluzione temporanea è stata trovata solo nell’utilizzo di Telegram e Tik Tok, molto gettonate tra gli adolescenti, ma dove non si faceva altro che criticare la situazione e lamentarsi. Personalmente ho vissuto queste ore di blackout come un modo per staccare la cosiddetta spina e svolgere tutte quelle cose che avevo rimandato e mi ero sempre ripromessa di fare; il non essere disturbata e tentata mi ha concesso un attimo di pausa e ho ritrovato me stessa e non è stato niente male! Ed è questo che vorrei che capissero le persone, che quello che realmente conta sono gli attimi passati con i propri amici e cari, non un like in meno sotto qualche foto o le poche visualizzazioni per un video pubblicato, magari facendo anche qualcosa di pericoloso pur di apparire e farsi ricordare. Quindi, dopo tutte queste domande senza nessuna risposta, io ne pongo altre due: <<A lungo andare la situazione peggiorerà o migliorerà? E se si dovesse verificare un’altra mancanza, magari più prolungata, sentiremo riecheggiare il fastidioso suono delle sirene delle ambulanze poiché più di qualcuno non è riuscito a sopportarlo?>> Svegliatevi! Scendete in strada e fatevi baciare dai raggi del sole, piuttosto che circondarvi dalle mura di casa vostra per avere tra le mani quell’inanimato affare. FILOMENA LEPORE    (5^ B tur)