//Alla scuola Vaccina un incontro on line con Andrea Valente, autore del libro “Piccola Mappa delle paure”

Alla scuola Vaccina un incontro on line con Andrea Valente, autore del libro “Piccola Mappa delle paure”

di | 2020-06-03T18:42:34+02:00 3-6-2020 18:42|Alboscuole|0 Commenti
Di Redazione Si è svolto oggi, in modalità on line un incontro tra la classe 2B della scuola media Vaccina di Andria e Andrea Valente. Scrittore e illustratore, il professor Valente, o Andrea – come ha voluto che i ragazzi si rivolgessero a lui – è stato insignito del premio Andersen nel 2011 ed è autore del libro, edito dalla casa editrice Pelledoca “Piccola mappa delle paure”: una raccolta di storie incentrate sulle paure piccole e grandi che costellano i vari momenti della vita di ognuno di noi. Si sa, le paure possono essere tante e diverse: la paura del buio, la paura di volare, la paura dei terremoti, ma anche la paura di essere se stessi o addirittura di amare. Attraverso gli spunti di riflessione offerti da questa piccola mappa, gli alunni della 2B, guidati dalla loro insegnante di lettere Daniela De Nicolo, hanno avuto modo di riflettere individualmente ed in gruppo su che cosa significhi avere paura e come le si possano affrontare, vincerle o provare a conviverci senza sentirsene sopraffatti. E se di paura se ne parla sempre al plurale, il coraggio per affrontarle non può essere che singolare. Avere coraggio significa imparare a conoscere ciò che temiamo, misurarsi con i propri limiti e, per quanto possibile, provare a superarli, fino ad arrivare al paradosso che senza paura non può esserci coraggio, né tantomeno conoscenza di se stessi. Tra le domande rivolte dagli alunni ad Andrea Valente non poteva mancare quella relativa a quanto lo scrittore abbia attinto dalle proprie esperienze personali per stilare questa piccola mappa; i ragazzi, come quasi tutti i lettori del resto, si chiedono spesso quanto autentico possa essere un racconto di qualsiasi cosa. Una domanda che nasce spesso dall’esigenza inconsapevole di testimonianze e di risposte alle proprie questioni irrisolte. E la risposta non poteva che essere che è la propria esperienza di vita diretta e, in molti altri casi, indiretta a fornire spunti per storie che possono diventare di tutti: di chi le vive, di chi le scrive e di chi le legge. Se la si guarda bene in faccia la paura ci può restituire un’immagine di noi stessi, quella che si fa più fatica a riconoscere e ad accettare ma che se accettiamo può aiutarci a crescere e ad essere persone migliori, affrontando il futuro che ci aspetta con coraggio e serenità.