//Addio scuola primaria, gli alunni delle classi quinte ti salutano!

Addio scuola primaria, gli alunni delle classi quinte ti salutano!

di | 2020-06-09T01:41:27+02:00 9-6-2020 1:41|Alboscuole|0 Commenti
a cura di Elisa Zappi – classe V/A – plesso Giovanni XXIII –  Il primo ricordo che ho di questi cinque anni trascorsi così velocemente, è l’accoglienza fatta il primo giorno di scuola dalle mie maestre Annarita e Carla. Nel vascone dove ci avevano fatto riunire insieme ai nostri genitori, si sono presentate a noi, quelle che sarebbero diventate poi negli anni, le nostre guide. La  maestra Carla, con un microfono in mano introduceva le attività, mentre la maestra Annarita aveva in testa un cappello da giullare per accoglierci al Castello: URRÀ ci salutava saltellando qua e là, parlandoci della scuola come se si trattasse dell’inizio di un viaggio in una favola. E proprio questo è stata la scuola, un viaggio in cui abbiamo affrontato e superato prove, fatto incontri con tanti bambini, imparato a leggere e a scrivere prima e poi ad esprimerci. Con i miei compagni, abbiamo costruito sia momenti di felicità sia di tristezza. Abbiamo giocato, litigato, fatto pace, insomma abbiamo imparato a conoscerci. Ognuno di noi con i propri pregi e difetti ha contribuito ad arricchire le giornate trascorse insieme; abbiamo lavorato molto grazie alle nostre maestre, che ci hanno sostenuto, ma anche ripreso quando era necessario. Dopo le prime 4 ore di studio arrivava la ricreazione, ovvero il momento più atteso della giornata, inizialmente si formavano le prime amicizie, poi dopo qualche settimana sono iniziati i giochi veri e propri: strega comanda ghiaccio, strega comanda colore, gare di corsa nel vascone.. ci divertivamo molto. Poi si ricominciava con le lezioni anche se di pomeriggio eravamo tutti un po’ stanchi. In seconda sia stanchezza che timidezza erano oramai sparite: il primo giorno tutti mostravano i propri astucci, diari, zaini e quaderni nuovi; a pensarci sembrava proprio una gara. Ogni tanto c’erano le GITE! Sul pullman o pulmino, si cantava a squarcia gola. Durante la gita al Castello di Lunghezza mi sono quasi slogata una caviglia, meno male che mi sono ripresa sul compagno che mi stava davanti sennò sarei caduta! C’erano anche gli spettacoli di fine anno e di Natale… poveri genitori a sentire due ore di flauto! Insomma, ho vissuto tantissime avventure insieme a maestre e compagni nella scuola GIOVANNI XXIII.   IL CASTELLO SALUTIAMO, IN PRIMA MEDIA CE NE ANDIAMO!!!