//Ad un concerto si perde la voce, non la vita

Ad un concerto si perde la voce, non la vita

di | 2019-06-13T18:50:54+02:00 13-6-2019 18:50|Alboscuole|0 Commenti
Autrice Margherita Disabato, 3°C Scuola secondaria di primo grado “San Giovanni Bosco”, Toritto (Ba) È davvero triste quello che è successo nella notte fra il 7 e l’8 dicembre 2018 nella discoteca “Lanterna azzurra”, situata nella periferia di Corinaldo, un piccolo paese in provincia di Ancona. Quanto accaduto ha sconvolto e fatto riflettere tutta Italia che si è fermata a pensare alle sei vittime, cinque delle quali avevano un’età fra i quattordici e sedici anni; insieme a loro poi anche una mamma che era lì per accompagnare la figlia ed è morta per salvarle la vita, usando il suo corpo come scudo per evitare che fosse schiacciata anche la sua piccola di undici anni. Quella sera la discoteca ospitava molti ragazzi che aspettavano il trapper “Sfera Ebbasta”. Inoltre, c’erano quasi il doppio dei ragazzi che dovevano esserci. Prima che il concerto iniziasse, un ragazzino, a parer mio stupido, ha spruzzato dello spray al peperoncino. Questa azione ha causato panico e l’uscita veloce dei ragazzi che, fuggendo, hanno trovato tutte le porte chiuse a eccezione di una, e così si sono ammassati tutti lì su un’ uscita. Così alcuni ragazzi tra loro sono morti schiacciati dalla massa di gente, a causa del crollo della balaustra su cui passavano. Questa vicenda è costata la vita dei ragazzini che sono andati lì per divertirsi. A parer mio, chiunque sia stato ad aver usato quel maledetto spray, non ha avuto la minima idea di ciò che avrebbe causato: forse l’ha fatto per scherzo o chissà per quale motivo, causando una tragedia. La vicenda ha fermato la vita di alcuni di loro ancora lunga e piena di sogni! È terribile anche la morte della signora che era lì per accompagnare la figlia: una mamma che non continuerà più a vivere, che non potrà mai rivedere i suoi figli, i quali vivranno con grande dolore e cresceranno senza un genitore. Ecco: un inutile spray al peperoncino ha causato tutto questo, un dolore che ha segnato tantissime persone e che ha posto fine alla giovane vita di altre. In questi giorni si parla solo di questo. Il trapper si è tatuato sei stelle in onore delle sei vittime. La musica dovrebbe essere uno strumento che unisce le persone, non che le uccide! Io sono veramente dispiaciuta, poiché mi immedesimo nei panni dei ragazzini che hanno visto la morte con i propri occhi. Quanto successo mi ha toccato molto, perché anche io amo i concerti in discoteca e non vedo l’ora di diventare grande per andarci. “Ad un concerto si perde la voce, non la vita.” Questa è la frase che sta girando sui social e io la condivido a pieno.