//A Roma una scuola divide i bambini per classe sociale

A Roma una scuola divide i bambini per classe sociale

di | 2020-01-25T20:40:09+01:00 25-1-2020 20:40|Alboscuole|0 Commenti
Siamo a roma, nell’Istituto Comprensivo di Via Trionfale, un Istituto  composto da quattro Plessi, situati  nel territorio dei  due Municipi XIV e XV di Roma e attualmente con 5 sezioni di Scuola dell’Infanzia,  39 classi di Scuola primaria e 8 classi di Scuola secondaria di I grado. La vastità del territorio spiega il diverso tipo di utenza dell’istituto che appartiene a  fasce socio-culturali molto diverse. La sede di via Trionfale e il plesso di via Taverna hanno alunni  appartenenti a  famiglie del ceto medio-alto, mentre  il Plesso  di via Assarotti,  nel cuore del quartiere popolare di Monte Mario,  ha alunni  di estrazione sociale medio-bassa e, tra  gli iscritti, il maggior numero di alunni sono di cittadinanza non italiana; il plesso di via Vallombrosa, sulla via Cortina d’Ampezzo, ha alunni appartenenti a famiglie dell’alta borghesia con i figli  dei lavoratori  dipendenti occupati presso queste famiglie (colf, badanti, autisti, e simili). Risultati immagini per bambini a scuola Recentemente ha fatto discutere la presentazione della scuola elementare sul sito internet dell’Istituto comprensivo Via Trionfale, Roma Nord, nella quale ha evidenziato la diversa tipologia degli alunni nei vari plessi. A riportare la notizia il giornale Leggo. Stando a quanto messo nero su bianco dalla scuola, i bambini saranno divisi e smistati nei diversi plessi in base alla loro appartenenza sociale. Viene specificato, infatti, che la sede di Via Trionfale e il plesso di Via Taverna accolgono alunni appartenenti a famiglie del ceto medio-alto, mentre il Plesso di via Assarotti accoglie alunni di estrazione sociale medio-bassa. Ma è realmente importante sottolineare anche il lavoro dei genitori? L’istruzione non dovrebbe essere una questione di classe e soprattutto in un campo in cui l’uguaglianza e l’inclusione dovrebbe essere gli aspetti dominanti. Non si è fatto attendere il tweet indignato della ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina: “La scuola dovrebbe sempre operare per favorire l’inclusione. Descrivere e pubblicare la propria popolazione scolastica per censo non ha senso. Mi auguro che l’istituto romano di cui ci racconta oggi Leggo possa dare motivate ragioni di questa scelta.”  2^I