/, Sezione 6/Adottiamo un albero per aiutare il pianeta e noi stessi

Adottiamo un albero per aiutare il pianeta e noi stessi

di | 2019-12-06T14:36:09+01:00 8-12-2019 6:25|Attualità, Sezione 6|0 Commenti

MILANO – Il bombardamento dei media e dei social è continuo: “Adotta un bambino, adotta un cane, adotta una pianta. Anzi no, un albero”.  Questo basta per farci sentire tutti più buoni e a posto con la nostra coscienza. In fondo l’impegno è solo economico e casomai di tipo “sentimentale”. Sì, perché dopo che aver compilato tutti i documenti ed effettuato il pagamento, l’associazione di turno manda pure la foto del bimbo, del cane o dell’albero… E la si mette in bella vista, cosi che si sappia quanto siamo generosi e sensibili verso i problemi dell’umanità.

L’ultima moda, ma che sicuramente non è una novità pura e semplice, è l’adozione di un albero. Ormai il problema della deforestazione è diventato serio e rischia di mettere a repentaglio il futuro di tutti noi. Senza le piante come potremmo ossigenarci? E che dire di una bella passeggiata anti stress nel bosco durante una salutare meditazione -camminata? Ecco la necessità di correre ai ripari ed ecco la notizia che non può che farci piacere: ”Dopo la tempesta Vaia la riforestazione passa anche dai cittadini che adottano alberi”. Ad oggi sono ben 16.500 gli alberi adottati per essere ripiantati nelle foreste distrutte dalla tempesta e la creazione di nuove aree boschive sta passando anche attraverso i click di chiunque voglia contribuire. Sul sito di crowdfunding si può scegliere quale specie di pianta adottare (tra gli autoctoni larici e abeti) e dove piantarla, tra le foreste disponibili, che sono quelle della Val di Sella, dove sono stati già piantati 500 nuovi alberi, quelle della Val di Zonno, della Val di Fiemme, di Enego, di Feltre e di Livinallongo.

Va ricordato però che adottare un albero per il rimboschimento del pianeta è importante, ma altrettanto lo è non appiccare il fuoco più o meno dolosamente. E che dire di quei ragazzotti che hanno sradicato dai vasi gli alberelli di Natale che abbellivano le strade della ridente Clusone (Bergamo), in Val Seriana, e che sarebbero serviti a rinfoltire la pineta non appena trascorse le feste? Forse vale la pena di affrontare l’argomento deforestazione anche in classe tra una lezione curricolare e l’altra, per formare cittadini veramente consapevoli.

Margherita Bonfilio

Lascia un commento

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi